La stagione è cominciata, e si sa, quest'anno vi è stata l'introduzione dei nuovi motori 125cc denominati "long life", ovvero motori che dovrebbero eliminare l'esasperazione dei passati 100cc (che ai massimi livelli ma non solo dovevano essere revisionati praticamente ad ogni gara) permettendo così di abbassare i costi. Altro fattore importante e che rende sostanzialmente diversi questi motori dai "vecchi" 100cc è la loro relativa semplicità d'utilizzo: sono dotati di avviamento elettrico, frizione e limitatore , elementi noti alle categorie promozionali come i monomarca, la Rok per fare un esempio, dove trova spazio chi vuole gareggiare divertendosi e senza troppe spese. La volontà è quella di avvicinare il kart professionistico a quello amatoriale, anche se sappiamo bene che non basterà un motore a rendere competitivo un amatore quanto un pilota professionista... ma questo è un altro discorso.
Prima, riferendomi all'appellativo "Long life" di questi motori e ai loro presunti vantaggi, ho usato il condizionale "dovrebbero", e non l'ho fatto a caso. Nelle prime uscite di quest'anno sono emersi fattori contrastanti: guasti elettrici, problemi con le valvole allo scarico, senza contare la magagna delle accensioni. Insomma tutto fuorché un buon inizio... molte case costruttrici sono rimaste indietro, chi perché è arrivato tardi a omologare i motori, trovandosi un prodotto ancora acerbo e tutto da sviluppare, chi perché è rimasto alla finestra in attesa di vedere come si sviluppa la situazione.
C'è da dire che nelle prime gare la prima cosa a saltare all'occhio sono i divari nelle prestazioni: piloti che si prendono anche 2 secondi al giro senza capire il motivo, distacchi abissali tra i piloti... insomma, certi materiali, come i Parilla o i Vortex, i più sviluppati, vanno, gli altri arrancano.
Ma dove sono finiti i buoni propositi dell'anno scorso, come "questi motori livelleranno le prestazioni, conterà di più il pilota"?? A vedere dalle prime gare pare conti ancor di più il mezzo...
La realtà è che le case ora come ora devono investire nello sviluppo, provare e ancora provare, e per fare questo bisogna mettere mano alle finanze, ed è così che è meglio procurarsi piloti paganti e tenersi pochi piloti ufficiali ad occuparsi dello sviluppo... in sostanza i team si sono "rastremati" in attesa di tempi migliori, e piloti come me rimangono a piedi.
Alcuni team come la Swiss Hutless si sono addirittura ritirati momentaneamente dalle competizioni internazionali...
Non sono bei tempi di sicuro per il kart... La federazione scrive "numero record di iscrizioni" ma stando a guardare pare proprio il contrario... all'europeo si supera di poco la soglia dei 50 quando solo l'anno scorso si sfioravano i 90, o ancora meglio negli anni del valvola rotante, quando si riuscivano a riempire addirittura due categorie... FA e FSA.
Le gare si stanno facendo stantìe, senza mordente, una sorta di Formula 1 in miniatura: un minimo di concitazione alla partenza, poi tutti si stabilizzano nella loro posizione e rimangono lì, uno dietro all'altro, nel dritto non possono sfruttare la scia grazie al limitatore, nel misto devono guidare pulito perché si ha il rapporto lungo... e così vengono a mancare pure i sorpassi. La CIK ha fatto male i suoi calcoli... sarà che mi manca l'avviamento a spinta col meccanico, sarà che questi nuovi motori hanno di fatto stoppato la mia carriera per il momento ma...
lunedì 16 aprile 2007
125cc: una giusta scelta?
Pubblicato da Alessandro Bressan alle 13:26
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